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La Mola di Conca Fallata
Dai primi anni ‘70 la
Mola sta sulla destra del piazzale d'ingresso alla Francesca ...i più curiosi avvicinandosi chiedono
spiegazioni, altri sentenziano che quella pesante struttura serviva per
macinare ... le olive!
La storia
è questa: la Conca Fallata deve il suo nome al progetto "fallito" del
governatore spagnolo Fuentes, che nel '600 avviò la costruzione del canale da
Milano a Pavia ... L'ambizioso progetto fu realizzato due secoli dopo da
Napoleone Bonaparte.
Per
sfruttare la forza dell'acqua in caduta nella conca dall'altezza di 5 metri,
Ambrogio Binda impiantò nel 1855 una cartiera, dove una mola, mossa dall'acqua,
triturava stracci, canapa, legno a seconda del tipo di carta.
Questa
mola, in ghisa e granito di Baveno, del peso di diverse tonnellate, è stata
acquistata ai primi del ‘900 - per sostituire la vecchia - dalle Fonderie
Fratelli Carcano di Maslianico. Ci piace immaginare il suo viaggio su chiatte
dal lago di Como all’Adda e, superato il Naviglio di Paderno, attraverso la
Martesana, arrivare all’imbocco del Naviglio Pavese dove lavorò alla cartiera
fino agli anni ‘60.
Dismessa
dopo tanti anni di lavoro, Gloria Bortolotti De Poli, creatrice della Francesca,
con un complicato "trasporto speciale" riuscì a portarla fin qui, dove,
con il suo peso, ha creato un leggero affossamento del piazzale…
Strana
storia d'acqua questa ... dal lago al fiume ai canali: oggi la mola, da poco
restaurata da Omar Sillah (rifugiato gambiano), guarda dall'alto il mare.