Back to the news

This content is not available in your language

La passiflora fiorisce alla Francesca

La passiflora fiorisce alla Francesca

Emmanuel de Villegas, missionario agostiniano, nel 1610 portò in Europa dal Messico la pianta dai particolarissimi fiori chiamata dagli indigeni “granadilla”. Il nome “passiflora” venne coniato da Linneo nel 1753, dall’unione di due parole latine (passio-passione; flos-fiore), fiore della passione, per la somiglianza di alcune parti della pianta con i simboli della crocifissione di Cristo: le foglie a tre punte la lancia, la frusta, la corona di spine.
L’unica specie coltivata in Italia è la passiflora caerulea, dal portamento rampicante, foglie di colore verde e grandi fiori solitari, composti da petali di colore bianco rosato e da una corona di filamenti di colore blu, viola o porpora molto scuro. La pianta, usata in erboristeria, svolge un’azione sul sistema nervoso centrale con un blando effetto tranquillante-sedativo, ma non produce effetti narcotici.
I frutti, di colore arancione, sono un vero e proprio concentrato di energia: ricchi di zuccheri, vitamine, sali minerali, ferro, fosforo e soprattutto potassio (un solo frutto contiene in media il valore nutritivo di due-tre banane).
Tradizionalmente in America centrale il frutto della passione, o maracuja, viene offerto alla puerpera dopo il parto.
Back to the news